Cari genitori

Vi proponiamo un cammino coraggioso e rischioso. Coraggioso perché richiede un cambiamento di mentalità e rischioso perché è un sentiero nuovo che intende proporre un cammino di fede ai vostri figli facendo a meno del catechismo, tradizionalmente inteso.

Vi proponiamo un cambiamento nel metodo e nel contenuto della catechesi.

Il cambiamento metodologico deriva dall’impegno che avete assunto il giorno del Battesimo e vi dà fiducia, molta fiducia: il giorno del battesimo avete assunto la responsabilità della formazione cristiana di vostro figlio. Se volete la parrocchia vi aiuta orientandovi e consigliandovi.

A livello contenutistico non preoccupiamoci che i nostri ragazzi conoscano la dottrina, o la bibbia o il catechismo: in questo momento fare esperienza è più importante che sapere delle cose. Avranno tempo ad approfondire, a scoprire e darsi le ragioni della fede. Preoccupiamoci che facciano un’esperienza di fede, che crescano in una famiglia che cerca, nonostante tutte le fatiche possibili, di essere fedele al Vangelo di Gesù. Una famiglia i cui membri cercano di vivere semplicemente da cristiani, che è poi la cosa più importante. Vivendo da cristiani i vostri figli inizieranno a porsi delle domande e a compiere scelte fedeli al Vangelo di Gesù.

Vi proponiamo un cammino semplice, bello, per tutti, anche se siamo consapevoli che non tutte le famiglie avranno il coraggio di intraprenderlo e soprattutto di mettersi in gioco, perché questa è la sfida! Scendere in campo, esporsi, aprire il gioco con i figli e dire chiaramente: papà e mamma vogliono che tu sia un buon cristiano, per questo cercheremo insieme di conoscere Gesù e il suo Vangelo e di vivere da cristiani, se sbaglieremo ci correggeremo a vicenda cercando di fare del nostro meglio in ogni situazione.

Ecco il cammino che proponiamo

L’itinerario vi proponiamo per iniziare è articolato in tappe che ogni famiglia adatterà alle proprie esigenze. Sono dei suggerimenti, degli aiuti da usare nella misura in cui favoriscono un’esperienza cristiana in famiglia.

Non importa quando iniziamo, né come iniziamo, importante è iniziare. Anche il tempo necessario per ogni tappa non si può decidere a tavolino e non sarà lo stesso per tutti. Importante è che voi genitori sfogliate queste pagine e iniziate ad utilizzarle con i vostri figli

Un cammino in quattro tappe

  1. Un incontro mensile tra genitori per approfondire alcune pagine del Vangelo e alcuni temi cristiani fondamentali. È importante che vi confrontiate fra genitori e riflettiate tra di voi su quanto proporrete ai vostri figli. Questo incontro ha lo scopo di aiutarvi a riflettere, da adulti, sulle ragioni della fede che intendete proporre ai vostri figli.
  2. Un incontro mensile tra famiglie in cui voi genitori proponete una catechesi ai vostri figli. Quest’incontro deve essere preparato e gestito dai genitori. Può essere utile formare piccoli gruppi di famiglie (suggeriamo gruppi di tre famiglie) per preparare e vivere insieme l’incontro. Si terrà a turno (nella misura del possibile) nelle case delle famiglie che aderiscono al progetto.
  3. La partecipazione alla messa domenicale e alle iniziative della parrocchia. Alla famiglia chiediamo di partecipare regolarmente alla messa domenicale nella propria Parrocchia. È importante che la famiglia scelga di partecipare alla messa nella Parrocchia per non perdere la dimensione comunitaria dell’esperienza cristiana. Scegliere di frequentare regolarmente altre chiese appartiene alla libertà di ogni cristiano, ma non è compatibile con questo cammino, anzi fa male.
  4. Un breve momento di preghiera e di catechesi quotidiano in famiglia. Ogni giorno la famiglia si ritrova per un momento di incontro/preghiera di circa dieci minuti in cui si prega e si riflette insieme.

Attenzione!

Questo cammino di catechesi espone i genitori nei confronti dei figli. I genitori debbono essere convinti che l’educazione alla fede sia importante. I genitori devono dichiararsi cristiani davanti ai figli. E nel caso i genitori non siano cristiani, ma vogliono che il proprio figlio abbia un’educazione religiosa? In questo caso vengono in soccorso padrino e madrina.

È importante che ci rendiamo conto che la scelta di essere cristiano è una scelta adulta che avviene con la Cresima. Proporre la fede ai ragazzi ha senso se i genitori in primis vivono un’esperienza cristiana.

È importante non puntare al ribasso ovvero a fare il meno possibile. Questo è ingannare i figli, è infedeltà agli impegni assunti il giorno del Battesimo, è mancanza di rispetto nei confronti di chi dona la vita per la causa del Vangelo. A lungo andare farà grossi danni alla propria famiglia.

È importante che i genitori abbiano un cammino di formazione cristiana a loro misura. La Parrocchia propone per gli adulti i Centri di Ascolto della Parola (che possono essere fatti anche tra le famiglie che aderiscono al progetto), Lectio Divina (nei tempi forti) e altre opportunità più occasionali.

È importante conoscere il Dio di Gesù così come lo propongono i Vangeli e non come lo propone la cultura pseudo-cristiana in cui viviamo. Questo è necessario per non dare un’idea distorta di Dio alle giovani generazioni. Alcuni esempi: il Dio di Gesù è un Papà buono che perdona e non un padrone che ci spia e ci punisce per il male che facciamo. Nel Regno di Dio annunciato da Gesù i piccoli, i poveri e i senza potere sono i privilegiati, mentre i ricchi e i potenti sono continuamente a rischio.

Il buon esempio è più importante delle parole. Come i genitori incoraggiano i figli nei loro interessi sportivi, musicali, artistici, perché non sollecitarli anche sul piano ecclesiale anzitutto col buon esempio?

Non dimentichiamo che il cammino di Iniziazione Cristiana vedrà i ragazzi celebrare la prima Confessione, la prima Comunione e la Cresima, e la condizione minima per riceverli è essere coscienti di quello che stanno facendo. Se, per esempio, a messa si annoiano, non vogliono partecipare… significa che non sono ancora pronti a celebrare la prima Comunione.

Chi è responsabile del cammino di fede delle giovani generazioni?

La risposta è facile: i genitori!

Il giorno del Battesimo alla domanda: «Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede, perché, nell’osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?», i genitori rispondono: Sì, ne siamo consapevoli!

I genitori, con i padrini e le madrine, che chiedono il Battesimo dei propri figli, sono automaticamente i responsabili della loro formazione cristiana. Chi si impegna ad educare nella fede le nuove generazioni sono i genitori. I primi catechisti e i responsabili della catechesi ai propri figli sono i genitori!

La comunità parrocchiale ha la responsabilità di affiancare e supportare i genitori in questo compito così importante, ma non può permettersi di sostituirli. Questo è importante tenerlo presente per non commettere l’errore di delegare la formazione cristiana delle giovani generazioni alla parrocchia.

In famiglia facciamo la prima esperienza di comunità. In famiglia Dio ci incontra, ci prende per mano e si fa conoscere attraverso il buon esempio e l’insegnamento dei dei genitori.

Torna alla pagina della Catechesi familiare