Domenica 12 novembre 2023

Pubblicato giorno 16 novembre 2023 - Omelie e meditazioni

Domenica 12 novembre 2023 Mt 25,1-13
XXXII DEL TEMPO ORDINARIO

Omelia di don Carlo

Oggi siamo invitati ad uscire, pronti a tutto! Non è solo questione di uscire, ma di uscire disposti ad incontrare ed accogliere Gesù. Uscire disposti a non più rientrare nelle nostre idee e certezze, perché l’incontro con Gesù ci cambia la vita, ci cambia il modo di vedere la vita e il mondo, ci cambia il cuore.
Il Vangelo invita, cristiani e non cristiani, ad uscire all’incontro di Gesù, pronti a tutto. Non conosciamo l’ora del suo arrivo, ma non conosciamo neppure il suo volto: potrebbe essere un povero che chiede l’elemosina o un giovane che ha bisogno di un consiglio, o una donna ferita che non osa parlare… Uscire pronti a tutto, perché Dio è sempre una sorpresa!
Dieci sono le persone che nel Vangelo escono, cinque sono pronte a tutto e portano con sé l’essenziale: l’olio per alimentare le lampade dell’attesa. Cinque, invece, paurose della novità, al posto dell’olio portano con sé denaro, perché nella vita hanno imparato che i soldi risolvono i problemi, ma al momento buono mancano all’appuntamento. Cinque escono per amore e sono pronte a tutto, cinque escono per dovere e perdono l’appuntamento!
Quanti cambiamenti hanno sconvolto e stanno trasformando il mondo! Com’è cambiata la chiesa in questi ultimi anni? Nessuno l’avrebbe mai immaginato! E com’è cambiato il mondo! E come siamo cambiati noi stessi? Chi l’avrebbe immaginato? Chi esce pronto a tutto sa cogliere le opportunità che questi cambiamenti portano con sé. Chi si chiude a riccio si ammala di chiacchiere e lamentele.
Per uscire pronti a tutto sono necessarie alcune scelte: coraggiose:
1) Non limitiamoci a fare il nostro dovere, ovvero non limitiamoci al minimo indispensabile! Non rassegniamoci aggrappandoci alle nostre sicurezze! Dio ce la mette tutta, fa il massimo possibile per renderci bella la vita. Non limitiamoci a fare il bene a coloro che ci fanno il bene, non limitiamoci ad accogliere solo chi ci è simpatico o è dei nostri, perché Gesù potrebbe essere in uno di quei poveri che incontriamo casualmente nelle nostre giornate. Non limitiamoci a mettere in pace la coscienza! Cristiano è chi fa il massimo possibile cosciente che per tanto che faccia rimane un servo non indispensabile. Non rinchiudiamoci nelle sicurezze di un passato che non c’è più. Il cristiano è l’uomo e la donna della novità, perché Gesù è il volto del Dio della novità. Non dimentichiamoci che coloro che erano chiusi alla novità di Dio, incapaci di amare, hanno ammazzato Gesù.
2) Diamo la vita per la causa del Regno! Dio ha dato la vita per noi, non si è limitato a darci qualche contentino. Ha dato la vita morendo sulla croce, ma ha dato una nuova vita risorgendo Gesù. Non sprechiamo le nostre energie ad accumulare cose importanti al mondo, ma superflue all’appuntamento più importante della nostra vita. Guardiamo ai martiri, così numerosi oggi, che con la loro vita donata ci ricordano quanto Gesù ha fatto e ci invitano a non esitare nel dare la vita nei piccoli martiri quotidiani: il martirio della pazienza di chi sa che alla fine il bene vincerà sul male. Il martirio della comunione di chi sa che l’amore vincerà l’odio. Il martirio della testimonianza di chi sa che ogni gesto di amore, per piccolo che sia, avrà conseguenze imprevedibili.
3) Non sprechiamo il tempo dell’attesa, perché il tempo è un’opportunità unica. Abbiamo una sola vita per prepararci all’incontro con il Dio che Gesù è venuto a farci conoscere. La nostra vita è tempo di allenamento: alleniamoci ad amare, alleniamoci a parlare bene gli uni degli altri, aiutiamoci ad amare, aiutiamoci a vedere le cose belle che facciamo, non critichiamo chi ama, imitiamo chi ama e facciamo le cose con amore.
4) Non lasciamo morire la speranza! Siamo a servizio di una causa invincibile e indistruttibile, siamo a servizio del Regno di Dio. Abbiamo una certezza: Dio non delude mai. Il mondo, i politici, gli uomini di chiesa, i preti deludono, Dio non delude mai. Quando meno ce l’aspettiamo eccolo lì! Il Regno appartiene a chi sa uscire, varcare notti e solitudini, vivere d’incontri. Non lasciamo morire la speranza, possiamo essere sconfitti, ma la causa che serviamo è invincibile.
Nell’esame di coscienza domandiamoci: da quali idee dobbiamo uscire? Da quali peccati, da quali piccinerie, da quali conflitti, da quali indecisioni, da quali cattiverie… dobbiamo uscire?

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