Messa Bimbi 21/03/2021

Pubblicato giorno 20 marzo 2021 - Percorsi

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO

LA RONDINE E LO SPAVENTAPASSERI

Una volta una rondine fu ferita da un cacciatore. Quando arrivò l’autunno non poté così partire con le altre sue compagne per paesi più caldi. Per qualche tempo riuscì a sopravvivere con quello che trovava nei campi. Poi, terribile e gelido, arrivò l’inverno. Un freddo mattino, cercando qualcosa da mettere nel becco, la rondine si posò su uno spaventapasseri. Era uno spaventapasseri molto disponibile, grande amico di gazze e passerotti. Aveva il corpo di paglia infagottato in un vecchio abito da sera; la testa era una grossa zucca arancione; i denti erano fatti con granelli di mais; per naso aveva una carota e due noci per occhi.

«Che ti capita, rondinella?», chiese lo spaventapasseri, gentile come sempre. «Va male», sospirò la rondine. «Il freddo mi sta uccidendo e non ho un rifugio. Per non parlare del cibo, ho fame e freddo».

«Non avere paura. Rifugiati qui sotto la giacca. La mia paglia è asciutta e calda».

Così la rondine trovò una casa nel cuore di paglia dello spaventapasseri. Restava il problema del cibo. Era sempre più difficile per la rondine trovare bacche o semi. Un giorno lo spaventapasseri disse dolcemente alla rondine:

«Rondinella, mangia i miei denti: sono ottimi granelli di mais».

«Ma tu resterai senza bocca».

«Sembrerò molto più saggio».

Lo spaventapasseri rimase senza bocca, ma era contento che la sua piccola amica vivesse. E le sorrideva con gli occhi di noce.

Dopo qualche giorno, fu la volta del naso di carota.

«Mangialo. È ricco di vitamine», diceva lo spaventapasseri alla rondine.

Toccò poi alle noci che servivano da occhi. «Mi basteranno i tuoi racconti», diceva lui. Infine, lo spaventapasseri offrì alla rondine anche la zucca che gli faceva da testa.

Quando arrivò la primavera, lo spaventapasseri non c’era più, ma la rondine era sopravvissuta e poteva ritrovare le sue amiche!!!

Come ogni papà, Dio provvede che non manchi mai ciò che ci serve per vivere. Lo fa attraverso il lavoro di tanti uomini. A Lui chiediamo di ricordarci di condividere il cibo con quelli che non ne hanno. Ma Dio ha fatto di più. Perché capissimo quanto ci vuole bene, ha voluto Lui stesso diventare pane per noi, nell’Eucaristia.

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