Oratorio medie 2023

Pubblicato giorno 9 novembre 2023 - Giovani, Parliamo di

Articolo scritto da Fabrizio Pepino per il settimanale diocesano La Guida del 9 novembre 2023

L’appuntamento è per mezzogiorno di sabato ai campi gioco della parrocchia, non poteva essere altrove. Pinko, Pape e Pezzy sbucano dietro l’angolo, ma è come se ci fossero anche Piè e Svetly che sono ancora a scuola o al lavoro e Pino che è a casa malato. Sono i sei animatori dell’oratorio delle medie. Ci sediamo su una panchina tra il campo da volley e quello da bocce, l’aria è fresca e il sole tiepido, si sta bene.

Tra poche ore al Don Marro arrivano a decine i ragazzi delle scuole medie con zainetto e sacco pelo per il secondo week-end dell’oratorio. Cominciano nel secondo pomeriggio con una riflessione individuale, poi c’è uno scambio a gruppi, nel mentre Alda mette su la cena. Per la serata hanno organizzato un grande gioco all’aperto tipo Fortnite, il videogame oggi più gettonato dai teenagers, “ma senza violenza – mi fanno notare -, non facciamo uno sparatutto”. Una volta montate le brandine si dividono in gruppetti tra palco, saletta e salone e provano ad andare a dormire non troppo tardi. Al mattino dopo la colazione c’è la messa grande in chiesa alle 10,30, poi ci si saluta e si torna a casa. Aspettando che arrivi il sabato dopo.

La formula di quest’anno è ogni sabato dalle 20 alle 22, più una volta al mese dal pomeriggio del sabato alla messa della domenica, ma ci sono anche dei fuori programma come nel ponte dell’Immacolata o nelle vacanze di Natale.

“Quando Donchy ci ha chiesto di fare gli animatori all’oratorio delle medie il sabato sera, non sapevamo ancora bene l’orario, ma fosse per noi sarebbe meglio fare fino alle 23 perché in due ore si fa poco, solo che per i prima e seconda media diventa tardi perché poi i genitori devono venirli a prendere. Invece a dormire insieme va bene una volta ogni tanto, altrimenti diventa troppo”.

La prima volta è stata a inizio ottobre, nel week-end della festa di inizio anno della comunità, erano più di 60 e nessuno se lo aspettava. Chi non si ferma a dormire perché a casa non lo lasciano, torna il mattino dopo per messa, qualcuno arriva già per colazione.

“Sono curiosi e divertenti, soprattutto se ti fermi a parlare. Tanti li abbiamo già conosciuti ai campeggi o all’estate ragazzi, ma la cosa che conta veramente è che ci vediamo quasi tutti i giorni ai campi o in giro per San Rocco, praticamente siamo sempre insieme. È naturale che vengano e siano contenti, non importa se poi vanno sempre in chiesa o non ci vadano quasi mai”.

Mi sbaglierò, ma quando sono entrato in chiesa alla messa grande della domenica, l’impressione era che chi non ci andava prima abbia cominciato ad andarci adesso con l’oratorio.

Il campanile ha già suonato la mezza da un po’, è quasi ora di pranzo e ormai mi hanno detto tutto quello che c’era da dire, ovvero pochissime parole e tantissimo contenuto. Chiedo ancora se non è che rompe un po’ avere tutti i sabati sera impegnati quando stai facendo le superiori o le hai finite da poco. “Ma no, tanto prima delle dieci-undici non si esce quasi mai, uno sta a casa per prepararsi o guarda un po’ di serie in tv”.

Sarà, ma c’è dell’altro. In realtà credo l’impegno che gratuitamente si sono presi come “animatori”, sia a livello di tempo dedicato che di energie spese, sia ampiamente ripagato da quello che liberamente restituiscono gli “animati”. Ovvero, ricevono più di quello che danno. Si chiama anche Amore, ma detto così è da boomer.

Fabrizio